Brevi dal mondo del lavoro

Anche al San Carlo gli effetti devastanti della nuova riforma della Sanità lombarda
La nuova legge sulla Sanità della regione Lombardia nel disegnare un nuovo assetto delle Aziende Ospedaliere e delle Asl a nostro avviso ha solo un compito specifico:‭ ‬gettare il massimo di confusione per meglio distruggere servizi attivi ed eliminare posti di lavoro con l’unico obbiettivo della riduzione dei costi.‭
L’applicazione di tale legge all’ospedale milanese del San Carlo Borromeo,‭ ‬ad esempio,‭ ‬ha significato colpire in questo momento‭ (‬per affondare‭?) ‬il sevizio del CPS‭ (‬Centro Psico Sociale‭) ‬di Corsico,‭ ‬struttura territoriale appartenente al Dipartimento di Salute Mentale‭ (‬DSM‭)‬.‭ ‬Che senso ha sottrarre tale sevizio per la cura dei pazienti psichiatrici all’attuale amministrazione della struttura ospedaliera del San Carlo per trasferirla d’autorità a quella di Rho-Garbagnate‭? ‬Questo signicica che l’attuale bacino di pazienti psichiatrici,‭ ‬circa‭ ‬3000‭ ‬utenti dei comuni di Corsico,‭ ‬Buccinasco,‭ ‬Cesano Boscone,‭ ‬Cusago e Assago,‭ ‬rispetto ai‭ ‬4‭ ‬Km per raggiungere il San Carlo,‭ ‬dovranno fare riferimento ad una struttura a circa‭ ‬25‭ ‬Km di distanza:‭ ‬sicuramente implica un grave disagio per i pazienti e le loro famiglie.
Non è chiaro,‭ ‬perché non è stato comunicato dalla struttura aziendale,‭ ‬che fine faranno gli attuali dipendenti addetti a tale servizio di cura ed assistenza.‭ ‬Tutto questo è la conferma della voluta massima confusione in cui da parte delle istituzioni della Sanità regionale ci si muove.
A chi giova tale confusione‭? ‬Né ai malati in cura,‭ ‬né alle lavoratrici e lavoratori addetti,‭ ‬ma solo ad una Amministrazione che ha come obbiettivo la riduzione di servizi utili e la loro progressiva eliminazione.‭
Per questo ci rivolgiamo ai dipendenti tutti e in particolare quelli coinvolti in tale servizio,‭ ‬agli utenti e parenti utilizzatori del servizio stesso,‭ ‬alla popolazione sensibile a tali tematiche a mobilitarsi e creare contrasto contro questo ulteriore attacco alla Sanità Pubblica e al diritto alla Salute.
Se lasciamo passare,‭ ‬foglia dopo foglia,‭ ‬continuerà il saccheggio di quel servizio Pubblico Sanitario che ci siamo conquistati con le nostre lotte,‭ ‬a beneficio esclusivo della casta dei politici che ci amministrano e degli interessi dei privati che ne approfittano.
Non sarà un caso che l’Assessore alla Sanità regionale,‭ ‬Mario Mantovani di Forza Italia,‭ ‬e due suoi importanti collaboratori,‭ ‬malgrado le forti protezioni di cui godono,‭ ‬sono finiti in carcere con l’accusa di concussione e corruzione aggravata,‭ ‬mentre Massimo Garavaglia della Lega,‭ ‬Assessore al bilancio regionale,‭ ‬è indagato.
Spezziamo questo silenzio mortifero‭!
Coordinamento lavoratori e utenti della sanità
 
La posizione di USI sanità Careggi per un salario garantito
La direzione aziendale mantenendo una posizione comune a tutte le altre aziende sostiene che non ci sono i soldi per tutti i lavoratori.
Si premette che la nostra posizione è frutto di un confronto interno con i nostri iscritti e simpatizzanti.‭ ‬A nostro parere,‭ ‬lo slogan‭ “‬vogliamo la fascia per tutti‭” ‬dovrebbe essere una conseguenza logica di chi fa sindacato e di chi cerca di tutelare i diritti dei lavoratori.‭ ‬Il Sindacato nasce infatti oltre che per organizzare i lavoratori,‭ ‬anche per la difesa della loro dignità.‭ ‬Or bene però sappiamo che spesso tutto ciò non è affatto scontato e che subentrano molti altri fattori determinanti nelle scelte delle sigle sindacali.‭ ‬Troppo facile fin‭ ‬qui,‭ ‬direte voi.‭ ‬Sembra quasi un motto di natura propagandistica che esula completamente dalla realtà.‭ ‬Ma non è cosi.‭ ‬Chi fa sindacato,‭ ‬o meglio,‭ ‬chi ancora ha rimembranza di come si fa sindacato,‭ ‬quello serio,‭ ‬non dovrebbe battere il capo per cercare una soluzione ad un problema che non è dei lavoratori,‭ ‬ma dell’azienda.‭ ‬Molti sono qui a cercare una soluzione su come spartirsi queste briciole cercando di scontentare meno persone possibili.‭ ‬Bene,‭ ‬ma questo non è fare sindacato.‭ ‬Soprattutto se di‭ ‬diritto ai lavoratori non spettano le briciole della torta ma la fetta che meritano. ‭ ‬Lasciate che sia l’azienda a fare questi conti,‭ ‬noi facciamo il nostro.‭ ‬Contrastiamo questa mera politica d’interessi.‭ ‬Vogliamo tornare all’epoca in cui il popolo affamato aspettava che il Re gettasse qualche briciola dalla finestra per la sua gloria e tutti a render grazie per la sua generosità‭?
La nostra azienda negli ultimi anni è stata l’emblema dello spreco,‭ ‬del sopruso,‭ ‬del ricatto.
Noi come USI diciamo e rivendichiamo che tutti i lavoratori debbano avere la fascia a prescindere di ciò che dice e pensa la direzione aziendale.
Non bisogna perdere di vista l’inganno che hanno tratto a tutta la classe del comparto che si è ritrovata a fare i conti con un contratto fermo da‭ ‬6‭ ‬anni,‭ ‬un blocco della posizione economica a fronte di un considerevole aumento del costo della vita.
Sarebbe bastato questo qualche decennio fa per ribaltare l’intero sistema,‭ ‬e voi,‭ ‬sindacalisti dai capelli bianchi lo sapete bene.‭ ‬Noi siamo la forza motrice di quest’azienda.‭ ‬Se ci fermiamo noi, ‭ ‬i nostri papponi non hanno più ciccia da potersi sgozzare.‭ ‬Siamo la componente numericamente più forte in azienda,‭ ‬eppure prendiamo sberle su tutti i fronti.‭ ‬Quanto manca il sindacato‭ !!
In questi giorni stiamo sentendo e stiamo vedendo esposte nelle bacheche molte ipotesi da avanzare in contrattazione.‭ ‬Non nascondiamo una certa preoccupazione in quanto alcune delle quali ‭ ‬le consideriamo inconcepibili,‭ ‬dannose e pericolose.‭ ‬Ricordiamo ‭ ‬a tutti i lavoratori che sono abbagliati da promesse di centinaia di Euro fasulle che il passaggio di fascia ‭ ‬diventa salario fisso,‭ ‬cioè soldi che resteranno in busta paga negli anni a venire,‭ ‬cosa che ‭ ‬invece non garantirebbe una misera Tantum lorda che sarebbe solo un modo per seppellire definitivamente un nostro diritto.‭ ‬Non accettiamo soluzioni parziali‭! ‬Non accettiamo soluzioni che andranno a produrre inutili ed inevitabili Guerre tra colleghi,‭ ‬invidie,‭ ‬gelosie e rancori.‭ ‬Quello che più ci rammarica e che dobbiamo constatare ancora una volta sono i colpi bassi e la rincorsa di alcuni delegati sindacali a tutelare il proprio orticello senza tener conto delle condizioni economiche degli altri.‭ ‬Rigettiamo e restituiamo al mittente la proposta di ipotesi valutazioni individuali sui passaggi progressivi di fascia che permetterebbe di escludere una larga fetta di lavoratori dal passaggio con uno stipendio bloccato dal lontano‭ ‬2008.
Per quanto ci riguarda l’azienda deve mettere a disposizione l’importo dovuto e accogliere in maniera pratica lo sblocco dei contratti attuato dal governo.‭ ‬I lavoratori non devono adeguarsi alle richieste di un’Azienda che non intende fare un passo verso le esigenze dei lavoratori.
Questo è vergognoso e inaccettabile ma ovviamente le parole decadono se non sono supportate dai fatti che solo le organizzazioni sindacali dovrebbero garantire.
Per la segreteria USI sanità Careggi
 
“‬Sacra Famiglia‭”?!
La‭ “‬Sacra Famiglia‭” ‬è un importante luogo di cura e si assistenza ospedaliera alle porte di Milano,‭ ‬posizionata per gran parte nel comune di Cesano Boscone,‭ ‬sotto il controllo della Curia milanese.‭ ‬La struttura ospedaliera dove era stato destinato il sig.‭ ‬Berlusconi a fingere di scontare con i‭ ‬servizi sociali le sue condanne e dove si recava una volta alla settimana,‭ ‬inscenando i suoi spettacoli di propaganda.‭ ‬E‭’ ‬anche il luogo dove periodicamente si reca l’Arcivescovo di Milano,‭ ‬Cadinale Scola,‭ ‬ad inondare di benedizioni e di prediche sull’importanza della persona umana.
Adesso è stato prescelto dal Vaticano come uno dei luoghi in cui aprire le‭ “‬porte del giubileo della misericordia‭”‬.
Peccato che tale misericordia non trova alcun riscontro nei confronti del personale dipendente sottoposto a continui ricatti ed imposizione di sacrifici:‭ ‬aumento delle mansioni lavorative per gli operatori sanitari,‭ ‬come quello di lavare i piatti ed altre mansioni,‭ ‬per ridurre il personale addetto alle imprese‭; ‬la sottrazione forzosa di personale interno destinato alla assistenza domiciliare,‭ ‬con evidente aumento di carichi di lavoro‭; ‬la pretesa di modificare i contratti di lavoro,‭ ‬imponendo le‭ ‬38‭ ‬ore settimanali di lavoro invece delle‭ ‬36‭ ‬previste.
Un generale peggioramento delle condizioni lavorative per i lavoratori e lavoratrici dipendenti e anche per chi riceve l’assistenza.
Di fronte a questi attacchi prolungati ed aggressivi dei più elementari diritti l’USI,‭ ‬anche la CUB,‭ ‬ha dichiarato lo stato di agitazione e si appresta a dare battaglia senza misericordia che tenga.‭
 
Lo Sportello Sociale
E‭’ ‬un vero e proprio tesoretto quello incassato dall’Inps da parte degli immigrati che,‭ ‬lavorando in Italia,‭ ‬pagano i contributi‭ ‬,ma non hanno la possibilità di usufruire del diritto alla pensione.‭ ‬Si tratta di quegli immigrati che,‭ ‬dopo aver lavorato regolarmente in Italia,‭ ‬se ne tornano al loro Paese d’origine o si recano altrove,‭ ‬senza aver maturato i requisiti minimi per la pensione di anzianità che,‭ ‬per la legge in vigore,‭ ‬scatta a‭ ‬66‭ ‬anni e prevede un contribuzione di almeno‭ ‬20‭ ‬anni.‭ ‬Di fatti perdono i loro contributi versati.‭ ‬Nell’ultimo rapporto Inps,‭ ‬alla voce‭ “‬Le pensioni all’estero‭” ‬si parla che mediamente sono circa‭ ‬200‭ ‬mila i straniere che ogni anno,‭ ‬dopo aver regolarmente versato i loro contributi in Italia,‭ ‬non incassano l’assegno previdenziale.‭ ‬Per cui rimane nelle casse dell’Inps,‭ ‬è stato calcolato,‭ ‬un cospicuo tesoretto di‭ ‬3‭ ‬miliardi di euro all’anno.‭ ‬Una bella fregatura per gli immigrati,‭ ‬ma questo il ducetto Matteo Salvini e i suoi accoliti leghisti fanno finta di non sapere,‭ ‬perché non è utile alla loro campagna razzista per raffazzare voti.‭
In realtà il sistema pensionistico prevede che gl’immigrati che lasciano l’Italia possono recuperare quanto versato ai fini pensionistici,‭ ‬facendo le dovute richieste,‭ ‬se ci sono accordi bilaterali tra l’Italia e il proprio Paese.‭ ‬E questo spesso l’immigrato non lo sa ed è bene informarlo.‭ ‬Anche se comunque resta aperta la partita rivendicativa per tutti quelli che subiscono questa grave ingiustizia della perdita dei contributi versati.‭
e.‭ ‬m.
A cura di Enrico Moroni
 

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